Comune di San Sperate - Comunicazione - 127/2020

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 ottobre 2020 «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19»,

Oggetto: DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 ottobre 2020 «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19»,

Anno
2020
Settore
Istituzionale
Tipo
Comunicazione
Numero
127
Data inizio pubblicazione
25/10/2020

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 ottobre 2020 Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19», e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19». (20A05861) (GU Serie Generale n.265 del 25-10-2020)

Link da cui scaricare DPCM e allegati

primo link  (Gazzetta ufficiale)

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/10/25/20A05861/sg

secondo link  (Presidenza del Consiglio dei Ministri)

http://www.governo.it/it/articolo/coronavirus-il-presidente-conte-firma-il-dpcm-del-24-ottobre-2020/15503

Gli effetti, in sintesi, di questo DPCM nel nostro paese: oltre la chiusura anticipata dei locali di ristorazione in genere (ore 18.00), ci saranno anche la chiusura della Piscina Comunale e il blocco quasi totale delle attività culturali e teatrali insieme a quelle agonistiche sportive. Continuano in presenza le nostre attività scolastiche, fondamentale il rispetto delle misure di contenimento per garantire che possano continuare senza sosta e in sicurezza.  

Questo DPCM  è un duro colpo per alcune attività, di San Sperate come in tutta Italia, che hanno sopportato grandi sacrifici e sforzi per portare avanti il proprio lavoro nel rispetto delle norme imposte dal Presidente del Consiglio e dalla Regione. Non è bastato il senso di responsabilità dimostrato dalle nostre associazioni, culturali e sportive, meritevoli di aver portato avanti in questi mesi una serie di eventi nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza. A niente è servito il fatto che nessuno dei contagi sia avvenuto in questi ambiti a dimostrazione dell’attenzione avuta nell’affrontare il problema, contagi che si sono invece moltiplicati (senza volerne fare una colpa a nessuno, semplicemente è un dato statistico inoppugnabile) in altre circostanze e per giunta ben note. E così oggi queste attività si vedono imporre, per responsabilità sicuramente non addebitabili a loro, un nuovo stop.

 Fanno per fortuna eccezione il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori, garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.

Rimane concesso anche l'accesso del pubblico ai nostri parchi, in particolare l’area giochi Ispinargius, condizionato però al rigoroso rispetto del divieto di assembramento nonché della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. In questi luoghi è consentito l'accesso dei minori, anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura, ad aree gioco all'interno dei parchi per svolgere attività ludica o ricreativa all'aperto nel rispetto delle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia di cui all'allegato 8 del DPCM.

Inoltre è bene precisare che rilevo da vari passaggi del DPCM che il tradizionale rito delle paixeddasa, che già ritenevo poco opportuno prima dell’uscita del DPCM, con le restrizioni imposte è assolutamente vietato e quest’anno non si potrà fare. Infatti il DPCM, a titolo esemplificativo, riporta chiaramente che viene consentito lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche soltanto in forma statica e a condizione che, nel corso di esse, siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento. Inoltre viene raccomandato caldamente di evitare, se non strettamente necessario, ogni tipo di incontro, riunione o eventi assimilabili in presenza e vengono caldamente sconsigliati gli spostamenti, se non per motivi di estrema necessità.

 A tale riguardo suggerisco ai genitori, al di là delle opinioni di ciascuno, di spiegare ai nostri bambini le motivazioni del perché, andare in giro a chiedere i consueti doni quest’anno, non si potrà fare in modo positivo e costruttivo. E’ importante non far percepire loro malcontento o polemiche, far capire loro che stanno facendo un sacrificio necessario per aiutare le persone in difficoltà e che soffrono, oltre a sostenere in questo modo il personale medico sottoposto in questi giorni a un super lavoro. Fate le paixeddasa in casa a livello familiare in modo simbolico, sono sicuro che i nostri ragazzi nella loro innocenza e semplicità capiranno anche se saranno dispiaciuti. E questa non è una brutta cosa, perché significa che sono attaccati alle nostre tradizioni. La cosa più importante che possiamo fare per loro in questo momento è far capire quanto sono importanti queste tradizioni anche se oggi non si possono seguire, e quanto sia importante conservarle.

Diverse attività di ristorazione si stanno organizzando per aprire anche a pranzo, dove già non lo fanno, e considerato che non possiamo uscire la sera per andare a prenderci una pizza, chi può permetterselo, anziché pranzare a casa vada a pranzo nei nostri locali o faccia la colazione al bar almeno una volta la settimana o quando può e vuole.  

Chi vuole può fare una visita al giardino sonoro o aderire alle eventuali iniziative che le associazioni culturali potrebbero promuovere tramite web. Sosteniamo le nostre associazioni sportive con le attività che, anche se limitate, riusciranno a organizzare.

Sarebbero dei modi per sostenere, se vogliamo, le nostre attività, naturalmente nel rispetto e l’attenzione necessaria alle norme di contenimento del virus e, ovviamente, solo se ne abbiamo piacere, possiamo e ci sentiamo di farlo liberamente, senza alcun obbligo.

Oltre questo DOBBIAMO invece essere rispettosi nell’adottare le misure di contenimento: mascherine, distanziamento sociale e igienizzare le mani sono le regole basilari. E' inoltre fondamentale avere precise attenzioni, per esempio: se abbiamo uno stato febbrile dobbiamo fermarci subito e dichiararlo immediatamente al nostro medico curante. Non facciamo gli eroi in questi casi o cerchiamo di escogitare sistemi per la paura di essere fermati anche se ne va del nostro lavoro o dei nostri interessi e passioni.

Altro esempio: siamo gente generosa e passionale evitiamo tuttavia abbracci e contatti personali anche quando si presentano davanti a noi situazioni tristi o di grande gioia, il momento ci impone di dover essere forti anche in questo.

Non prestare attenzione a questo genere di attenzioni potrebbe portare  conseguenze assolutamente negative nella lotta al contrasto e alla limitazione della diffusione del Covid-19, lo dimostra l’esperienza accumulata in questi mesi.

Se deve essere un mese di sacrifici facciamo almeno in modo che siano utili a uscire da questo tunnel, che possano veramente servire ad arginare la diffusione del Covid-19 in modo concreto e tangibile.

MA!

Se da una parte è importante che tutti facciamo la nostra parte come cittadini, dall'altra faccio mie le parole del Presidente dell’ANCI Antonio Decaro. Parole che richiamano in modo forte e chiaro i Sindaci e le Amministrazioni Comunali alle proprie responsabilità. 

Responsabilità alle quali non ci sottrarremo a condizione che Governo e Regioni facciano la loro parte mettendo in campo azioni concrete a favore delle parti chiamate oggi al sacrificio per il bene comune.

In queste ore, consapevoli di essere nel pieno di una emergenza che necessita di risposte straordinarie, tutte le istituzioni hanno un dovere: essere istituzioni e assumersi la responsabilità delle decisioni e delle azioni. Con l’obiettivo della tenuta del Paese. Ma l’unico modo perché la risposta straordinaria funzioni è saldare un patto tra Stato e cittadini.

Ai sacrifici chiesti alla popolazione devono corrispondere certezze da parte dello Stato: ristoro concreto e immediato a chi chiude senza lungaggini burocratiche.

All’impegno dello Stato deve corrispondere il senso di responsabilità dei cittadini: rispettare le regole e limitare i contatti per contribuire a frenare il contagio.

Nelle prossime settimane rischiamo di assistere ad un ampliamento della frattura sociale di cui già si intravedono le prime avvisaglie. Oggi abbiamo più paura del futuro che del virus.

I sindaci ne tengono conto e faranno tutto quanto è possibile per mantenere unite le comunità e per spegnere possibili reazioni violente a una situazione tanto difficile.

 Ma si aspettano che lo Stato faccia seguire alle promesse azioni concrete e tempestive: ristori immediati e automatici a fondo perduto, cassa integrazione e riduzione di imposte e affitti per le categorie colpite dalle restrizioni

(Antonio Decaro Presidente nazionale ANCI).

Il Sindaco

Enrico Collu

 

 

 

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