Arte e Sapori

Presentazione
Questa sezione del sito nasce con il preciso intento di promuovere l’immagine di San Sperate nel mondo attraverso il web. Essa si configura, dunque, come una vera e propria vetrina che mette in mostra con orgoglio, consapevolezza e lungimiranza il ricco patrimonio artistico, culturale e gastronomico del paese.

 

Artisti

Questa pagina di presentazione delle persone che, con il loro genio, o artistico o artigianale o manifatturiero, danno lustro alla nostra comunità, non può che essere dedicata allo scultore Pinuccio Sciola. Un doveroso omaggio all’Uomo, all’Artista che, con il suo talento, la sua genialità, ha creato, dal nulla, quel vasto patrimonio artistico e culturale che caratterizza San Sperate. Un patrimonio rappresentato, soprattutto, dal Muralismo, quell’attività culturale ideata e realizzata dallo scultore, iniziata nel lontano 1968 e che prosegue ininterrottamente fino ai giorni nostri. E’ il Muralismo che, quale fenomeno d’immagine conosciuto e copiato in ambito internazionale, ha consentito che i riflettori del mondo artistico, intellettuale, culturale e turistico, si siano accesi sulla nostra comunità e l’abbiano rimossa dall'anonimato geografico in cui versava prima del suo avvento; La diffusione capillare del Muralismo su tutto il centro abitato ha determinato che San sperate sia conosciuto anche con l’appellativo di “Paese Museo”. L’opera e i successi dell’Artista Pinuccio, hanno sicuramente contribuito a rendere fecondo l’ambiente culturale a San Sperate e a fare “proselitismo”, tant’è che la lista di persone che si sono cimentate nella creazione di opere e/o manufatti, con gradi di affermazioni e notorietà diverse, è abbastanza lunga e si aggiorna continuamente. E’ una dimostrazione di come, nella nostra comunità, l’ARTE, si respira e si tramanda.

 

Murales

Centinaia di coloratissimi murales decorano i muri di San Sperate facendone un meraviglioso museo a cielo aperto, un “Paese Museo”.

Il creativo movimento muralista si sviluppò a San Sperate nel rivoluzionario 1968, quando Pinuccio Sciola rientrò in paese dopo una serie di stimolanti viaggi in Europa.

In concomitanza con la festa religiosa del Corpus Domini, Sciola e i suoi amici iniziarono a ricoprire i vecchi muri fatti di fango con strati di calce bianchissima.

Queste invitanti superfici candide furono subito ricoperte di immagini, colori e parole. Nacquero così i primi murales, molti dei quali riprendevano soggetti di carattere storico, etnografico e politico. Negli anni successivi arrivarono numerosi artisti, molti dei quali stranieri, che diedero il loro entusiastico contributo dipingendo nuove opere dai soggetti più disparati. I primi furono protagonisti dell’arte sarda come Foiso Fois, Liliana Cano, Gaetano Brundu, Giovanni Thermes, Giorgio Princivalle, Nando Pintus e Franco Putzolu. Tra gli altri giunsero poi Rainer Pfnürr ed Elke Reuter dalla Germania, Meiner Jansen dall’Olanda, Otto Melcher dalla Svizzera e José Zuniga e Conrado Dominguez dal Messico. E proprio il Messico, patria originaria del muralismo moderno, riveste un ruolo significativo in questa straordinaria avventura creativa che dura ancora oggi. Nel 1973, infatti, l’UNESCO invitò Sciola a recarsi nello stato centro-americano. La conoscenza di David Alfaro Siqueiros, uno dei grandi maestri del muralismo messicano insieme ad Orozco, Rivera e Tamayo, si tradusse in una sorta di gemellaggio tra San Sperate e Tepito, quartiere storico di Città del Messico. Nei decenni successivi, proprio le relazioni internazionali hanno rappresentato la base fondamentale del cosmopolitismo portato avanti con orgoglio dal paese e dai suoi abitanti.

Importanti progetti artistici sono stati realizzati anche negli ultimi anni. L’iniziativa “Il fiume dei writers”, nel 2009, ha richiamato giovani writers anche dall’estero e ha consentito di riqualificare l’alveo del fiume Rio Concias, contribuendo parallelamente a rinsaldare il legame della comunità con la storica stagione del muralismo.

 

Sapori

La gastronomia di San Sperate è semplice e genuina, si serve di prodotti locali e segue le ricette della solida tradizione contadina.

Come per tanti altri paesi sardi, uno dei piatti tipici è costituito dai malloreddus, piccola pasta arricciata condita con sugo di pomodoro, basilico e salsiccia fresca.

Gustosissime sono le panadas, una sorta di fagotto di pasta sfoglia ripieno di carne e verdure.

Numerosi e deliziosi sono i vari dolci: guefus, amaretus, bianchinus, candelaus, pirichitus, pàrdulas, pani ‘e saba, caschetas, pabassinas. Durante il Carnevale, oltre ai dolci fritti, si preparano is culurgioneddus a matza ‘e mendula, piccoli ravioli ripieni di mandorle dolci tritate. Caratteristico del periodo pasquale, invece, è su cocoieddu cun s’ou, un piccolo pane di semola di grano duro con al centro un uovo.

San Sperate vanta una ricca tradizione anche nel campo della panificazione, con pani tipici come su cocoi e su civraxiu con crosta croccante e mollica morbida.

Della vasta offerta gastronomica fanno parte anche il miele e i frutti della terra, come gli agrumi e le pesche. Queste ultime, rinomate per la polpa dolce e succosa, sono tutelate dal marchio De.C.O. Pesche di San Sperate (Denominazione Comunale di Origine). L'istituzione della De.C.O. tutela i frutti e costituisce allo stesso tempo una garanzia di qualità per il consumatore. Alle pesche è dedicata una grande sagra nel mese di luglio (arrivata nel 2013 alla sua Cinquantaduesima edizione), in concomitanza con i festeggiamenti del santo patrono.