Storia di una comunità

La storia del territorio di San Sperate ha radici antiche. Scavi archeologici dimostrano che i primi insediamenti umani, rinvenuti nell’area di Su Cuccuru ‘e Santu Srebastiànu, sarebbero databili al XVII secolo a.C. All’età del Ferro, invece, è databile una straordinaria testimonianza della civiltà nuragica. Si tratta di un altare in calcare a forma di nuraghe complesso, con quattro torri e mastio centrale, conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

Le ricerche hanno riportato alla luce quattro necropoli puniche e parte dell’antico abitato da cui esse dipendevano. Nel 1879 venne scoperta la celebre maschera ghignante in terracotta, attualmente custodita presso il Museo Archeologico di Cagliari. L’espressione esasperata e grottesca del viso è legata alla funzione apotropaica della maschera, che rappresenta uno dei migliori esempi di coroplastica punica in ambito mediterraneo.


Nel III secolo a.C. iniziò la dominazione romana, che si protrarrà sino al V secolo d.C. Il nome del centro, forse, divenne Civitas Valeria, come sembrano indicare studi condotti sui testi del geografo Tolomeo. Il territorio era attraversato dalla via che da Karalis conduceva a Tharros e questo fatto, insieme alla vocazione agricola, ne determinò l’importanza strategica.

 

Tra il 455 e il 533 d.C. il centro subì la dominazione vandalica. Nel 507-508 il re vandalico Trasamondo, che governava nell’Africa Settentrionale, costrinse molti vescovi africani all’esilio in Sardegna. Questi ultimi portarono con loro i resti di numerosi martiri cristiani, tra i quali quelli di Speratus, decapitato nella città di Scillum nel 180 d.C. I suoi resti, secondo la tradizione, vennero sepolti a San Sperate, che a lui deve il proprio nome attuale già usato fino al Medioevo, quando è attestato il nome Orticedro, legato alla coltivazione degli agrumi introdotta probabilmente dai Saraceni. In epoca medievale San Sperate fece parte del Giudicato di Cagliari (Curatoria di Decimo) e fu poi conquistata dai Pisani e dagli Aragonesi. Nel 1421, sotto la dominazione aragonese, per volere del Re Alfonso V venne istituito il feudo di San Sperate che fu concesso a Giordano de Tolo. La struttura feudale fu mantenuta fino al 1839. Nel 1847 entrò a far parte del Regno Sardo-Piemontese, che durò sino alla proclamazione del Regno d’Italia (1861).

Un secolo dopo, dalla fine degli anni sessanta, il paese visse un periodo storico estremamente vitale e creativo, iniziato con la stagione del muralismo. Negli ultimi quarant’anni San Sperate si è arricchita di centinaia di murales, installazioni e sculture che richiamano visitatori da tutto il mondo.