Oltre 40 anni di Paese Museo

Dopo i cosiddetti “anni della calce”, che hanno visto nascere il fenomeno del Muralismo, San Sperate ha continuato ad essere un laboratorio artistico permanente e partecipativo nonché un luogo aperto al confronto e al dialogo multiculturale.
I primi protagonisti sono stati i numerosi artisti locali; tra questi si segnalano, per la natura prolifica della loro produzione, il pittore e muralista Angelo Pilloni, autore di opere fortemente legate alla storia e alle tradizioni locali, e lo scultore, pittore e muralista Raffaele Muscas, che nei suoi lavori indaga le magiche geometrie e le sinuosità delle forme del corpo umano.

Di straordinario e indiscusso valore, poi, sono le innovative ricerche scultoree di Pinuccio Sciola, che a partire dagli anni Novanta del secolo scorso lo hanno portato a creare la serie delle “pietre sonore”. Conosciute, ascoltate e ammirate in tutto il mondo, queste sculture sono capaci di evocare suggestioni ancestrali.


Il magnetismo artistico del paese non ha mai smesso di attirare creativi e intellettuali, che in alcuni casi hanno scelto addirittura di viverci. È il caso, ad esempio, del fotografo di fama internazionale Pablo Volta, che ha vissuto a San Sperate dal 1987 sino alla sua morte, avvenuta nel 2011.


Una parte importante del dinamismo di San Sperate va ricercata nell’incessante attività delle associazioni culturali locali. L’Associazione Noarte Paesemuseo, in particolare, ha progettato e organizzato numerosi eventi e workshop, con prestigiose partnership nazionali e internazionali. Spiccano, al riguardo, le collaborazioni con l’Istituto d’Arte Steiner di Milano e con la Kunsthochschule für Medien Köln (l’Accademia di Arti Multimediali di Colonia in Germania).

Si segnalano, poi, le mostre del fotografo ungherese Attila Kleb, i laboratori di danza butoh, i laboratori audio-visuali “Dislocations”, il workshop d’arte urbana “Il Muro d’Europa”, il progetto “Envolv’artes” (scambio culturale con il Portogallo) e lo YAC 2012 – International Young Artist Contest. In quest’ultimo workshop, San Sperate ha indossato gli stimolanti panni di “Città dell’ascolto”. L’associazione Noarte, in collaborazione con lo studio di architettura Officine Vida, ha realizzato anche alcuni interventi di valorizzazione urbana tramite i linguaggi dell’arte.

Il progetto “Il fiume dei writers”, workshop internazionale di arte urbana, partendo da una interpretazione dei graffiti come espressione contemporanea dei murales, ha richiamato giovani writers dall’Italia e dall’Estero. L’iniziativa ha consentito di riqualificare artisticamente l’alveo del fiume Rio Concias, contribuendo parallelamente a rinsaldare il legame della comunità con la storica stagione del muralismo. Il progetto “Colore Identità”, finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna e noto come “Strade colorate”, ha consentito di colorare alcune vie del centro storico tramite un processo di progettazione partecipata.


San Sperate è animata, inoltre, da festival come quello di Cuncambias, nato nel 2004 e organizzato dall’Associazione Culturale A.N.T.A.S. Teatro. Cuncambias (termine che in sardo campidanese significa “baratto”, “scambio”) è un progetto socio-culturale di tipo partecipativo che mescola musica, teatro, mostre, letteratura, gastronomia ed ecologia.  La manifestazione si svolge a fine luglio e coinvolge l’intero rione storico di San Giovanni, trasformandolo in uno spazio scenico allestito con installazioni, anche permanenti, che ne arricchiscono il tessuto urbano.